Tè nero e ipertensione

La presenza di teina, una controindicazione

Il tè nero è uno degli infusi più popolari che esistano. Vanno tuttavia spiegate le sue controindicazioni. Coloro che soffrono di ipertensione devono seguire alcune precauzioni, dal momento che la teina non è indicata in presenza di questo problema.

Nonostante siano stati fatti studi che testimoniano che il tè nero potrebbe arrivare a collaborare con l’abbassamento della pressione arteriosa , è tuttavia certo che contenga una sostanza non raccomandabile per coloro che soffrono di questo problema: la teina.

Questo stimolante, dalle caratteristiche simili a quelle della caffeina, è giustamente una sostanza alcaloide, che provoca uno stato di eccitazione che è controproducente per coloro che soffrono di ipertensione. D’altra parte, infatti, il tè nero, visto il suo processo di fermentazione, acquisisce una maggiore quantità di teina rispetto ad altre varietà di tè.

Come riportato nel primo paragrafo, alcune fonti sostengono che sia buono come agente di prevenzione contro l’ipertensione. Il fatto è che, una volta che si comincia a soffrirne, questa bevanda cessa di essere indicata.

Un recente studio medico indica che le persone che hanno sempre bevuto tre tazze di tè nero al giorno hanno abbassato i loro livelli di pressione arteriosa dai due ai tre punti di media.
Questo può sembrare poco; tuttavia, i ricercatori affermano che anche le piccole riduzioni nei livelli di pressione arteriosa, come quelli trovati in questo studio, possono avere un impatto importante nel controllo della pressione alta (ipertensione) e nel rischio di contrarre malattie cardiache.

Al livello della popolazione, le differenze osservate nella pressione arteriosa sarebbero associate ad una riduzione del 10% in prevalenza di ipertensione arteriosa e ad una riduzione dal 7 al 10% nel rischio di malattie cardiache e ictus cerebrale”, ha affermato il ricercatore della scuola di Medicina e Farmacologia dell’Università di Perth, nell’Australia occidentale, Jonathan M. Hodgson.

I ricercatori affermano che è la prima volta in cui l’utilizzo in grandi quantità di tè nero ha dimostrato di essere efficace nel ridurre la pressione arteriosa delle persone che ce l’hanno tendenzialmente alta.

D’altra parte vi sono alcuni che affermano il contrario, ossia che il tè nero non risulta indicato per coloro che soffrono di ipertensione. Essi sostengono che bere tè nero possa aumentare la pressione arteriosa, anche se il picco è generalmente temporaneo. Si tratta di picchi che vanno dai 45 ai 90 minuti dopo aver consumato questa bevanda.

Analogamente all’opinione dell’American Journal of Hypetension, se si soffre di ipertensione o pressione alta, l’effetto può essere più acuto, specialmente se si stanno assumendo medicinali per controllare l’ipertensione.

Per una lettura precisa della pressione arteriosa a casa, assicurati che il tuo dispositivo funzioni correttamente. Compara la misurazione con una lettura dell’ambulatorio del tuo medico. Non bere tè nè caffè o alcol per almeno 45 minuti prima di misurarti la pressione.

Come sempre, esistono buone alternative. In questo caso, la migliore è quella che si raccomanda sempre in questa sede: il tè rooibos. Questo arbusto africano possiede proprietà analoghe a quelle del tè rosso, con sapore simile, senza però alcun contenuto di caffeina. Inoltre, può essere acquistato in case specializzate o erboristerie.

Hai bevuto il tè nero per trattare l'ipertensione?

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14/28

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